Caldaie da esterno: ecco come scegliere quella giusta (e distinguerle da quelle da interno)

Quando si è in procinto di acquistare una nuova caldaia, fare la scelta giusta non è semplice. Si deve sicuramente tener conto delle proprie esigenze, ma, soprattutto, si deve verificare che il prodotto che stiamo per acquistare sia omologato per l’utilizzo che vorremo farne. Uno degli errori che più frequentemente viene commesso è, ad esempio, quello di acquistare una caldaia da interno per poi installarla all’esterno della propria abitazione o di un locale tecnico, benché questa non sia omologata per tale installazione.
Per fare chiarezza su quali caldaie possano essere effettivamente collocate all’esterno, abbiamo posto alcune domande all’Ing.Giovanni Fontana di Italtherm.
Ing. Fontana, ci può innanzitutto spiegare la differenza tra caldaie da interno e caldaie da esterno?
La differenza è difficile da vedere da un punto di vista estetico, nel senso che non sempre vi è una differenziazione reale, percepibile guardando l’apparecchio. Si riesce a risalire se la caldaia è omologata per essere installata solo all’interno o anche all’esterno controllando la documentazione del prodotto. La norma UNI 7129:2015 nella parte seconda, sancisce infatti che le caldaie idonee all’installazione all’esterno sono quelle per cui il fabbricante ha esplicitamente indicato, nel libretto di istruzione, che la caldaia può essere installata anche all’esterno in luogo parzialmente protetto. In mancanza di questa dichiarazione, il prodotto non è omologato per questa tipologia di installazione
Cosa si intende per luogo parzialmente protetto?
È sufficiente che la caldaia non sia esposta direttamente agli eventi atmosferici, quindi volendola installare ad esempio sul balcone, è sufficiente che sia posizionata sotto una tettoia oppure al di sotto del balcone sovrastante, senza necessità di un’ulteriore copertura.
E se, contravvenendo alla dichiarazione del fabbricante, venisse installata all’esterno una caldaia non omologata per questo utilizzo, cosa accade?
Purtroppo oggi in molti pensano che, mettendo semplicemente un copri caldaia aggiuntivo, ad esempio un armadietto, una caldaia, progettata esclusivamente per l’interno, possa diventare idonea per l’installazione esterna. Questa è una falsa speranza. Per spiegarmi vi faccio un esempio di tutt’altro campo. Non basta mettere pneumatici da trattore per trasformare l’automobile in un trattore.
Se l’apparecchio che sto acquistando è una caldaia pensata dall’azienda produttrice solo per uso interno e l’installatore decide, in autonomia, di installarla all’esterno, sarà lui a rispondere di quello che potrà accadere alla caldaia o all’impianto.
Le caldaie effettivamente da esterno che caratteristiche in più hanno? Come si riconoscono?
Una caldaia omologata per l’esterno ha dei vincoli aggiuntivi rispetto a quelli previsti per una caldaia da interno. In altre parole, deve essere in grado di superare ulteriori test rispetto a quest’ultima: prove relativa alla robustezza del suo involucro, tale per cui si dimostri ad esempio che l’acqua piovana non possa penetrare al suo interno, prove che verifichino che le parti elettriche siano isolate in modo tale che, anche in presenza di umidità, non ci siano dispersioni, oppure prove che assicurino che, anche qualora penetrasse acqua, questa non vada a bagnare la scheda elettronica e test specifici di corretto funzionamento anche in presenza di vento non trascurabile.
Nel dichiarare una caldaia idonea per l’installazione all’esterno, si tiene conto anche della temperatura minima di funzionamento?
Ogni costruttore dichiara la temperatura minima e massima di utilizzo a cui garantisce che la caldaia funzioni correttamente.Normalmente le caldaie da interno non scendono mai sotto gli 0°C, perché in casa è difficile scendere sotto questa temperatura.Per quelle da esterno garantire il loro funzionamento fino a -10°C è invece uno standard abbastanza comune.
Non vi è però una temperatura minima in base alla quale si possa dire che una caldaia è da esterno oppure no. Si possono avere caldaie da esterno la cui temperatura minima di funzionamento è 0°C oppure -10°C.
Ogni azienda in sostanza dichiara le sue prestazioni e queste sono motivo di differenziazione sul mercato. Certo, sarà cura poi dell’installatore, scegliere un prodotto che sia idoneo alle temperature esterne del luogo dove dovrà essere installato. Ad esempio, se la caldaia sarà installata in una località dove le temperature sono miti, può essere accettabile che la stessa funzioni con una temperatura esterna che non scenda sotto 0°C, se invece l’installazione avviene in un luogo di montagna, dovrò scegliere una caldaia che funzioni con temperature più basse, altrimenti andrei incontro ad un guasto pressoché certo. Ovvio che bastano pochi giorni di freddo intenso con apparecchio spento per danneggiare l’apparecchio, quindi, anche nei climi generalmente miti, attenzione agli eventi saltuari di freddo intenso!
Vi sono delle soluzioni da esterno pensate da Italtherm?
Nel nostro catalogo abbiamo delle caldaie appositamente studiate e dotate di opportuni accorgimenti per essere installate all’esterno, in luoghi parzialmente protetti https://www.italtherm.it/g/caldaia-a-gas-da-esterno. Tutta la componentistica interna è stata appositamente studiata per permettere un corretto funzionamento della caldaia fino a -10°C e l’involucro esterno è trattato e verniciato per resistere nel tempo ai principali agenti atmosferici. Questa tipologia di caldaia, essendo dotata di un controllo remoto intelligente di serie, permette di accedere anche alle detrazioni fino al 65% per interventi di risparmio energetico.
Come ultima cosa, ma non meno importante, quindi vi ricordiamo che per l’acquisto di nuove caldaie è possibile ancora usufruire delle detrazioni previste dall’Ecobonus 2019. Per maggiori informazioni vi rimandiamo al nostro articolo https://italtherm.blog/2019/01/17/ecobonus-caldaie-2019-ecco-come-ottenere-le-detrazioni/