Ibrido factory made: che cos’è e perché è una soluzione innovativa nel riscaldamento

Gli impianti ibridi di riscaldamento consentono di sfruttare i vantaggi delle caldaie e delle pompe di calore. Per potere, però, avere sistemi ad alta efficienza e davvero ottimali bisogna puntare sull’ibrido factory made, come la gamma Hydrablock Hybrid di Italtherm. Per capire di cosa si tratta e perché, spesso, rappresenti la miglior soluzione di riscaldamento, abbiamo intervistato l’Ing. Giovanni Fontana.
Ibrido factory made … cos’è?
Per spiegare l’ibrido factory made bisogna partire dalla definizione di “ibrido”.
Quando si parla di sistemi di riscaldamento siamo abituati a pensare ad apparecchi che vengono alimentati da una singola fonte energetica che, nel caso della caldaia, è il gas, mentre nella pompa di calore è l’elettricità. Nel primo caso l’energia è prodotta attraverso una combustione (bruciando quindi il gas combustibile) mentre, nel secondo caso, il sistema recupera calore dall’aria esterna trasferendolo negli ambienti interni (utilizzando energia elettrica per realizzare questa funzione). Prima delle soluzioni ibride, per il riscaldamento si doveva scegliere l’una o l’altra tecnologia, con i “pro” e i “contro” che ognuna di esse ha. Grazie all’ibrido è possibile unire entrambe le soluzioni in un unico apparecchio, sfruttandone solo i “pro”.
Potrebbe farci un esempio con qualcosa di più familiare?
Facciamo un esempio automobilistico. La trazione di un’auto ibrida è garantita da più fonti: vi è la batteria che alimenta la parte elettrica ed un motore a scoppio. In città, a velocità contenute, è possibile sfruttare la batteria e tutti i benefici (tipicamente nessuna emissione). Per tragitti lunghi o quando la batteria è scarica, quindi una volta terminata la riserva di funzione elettrica, il veicolo sarà azionato dal tradizionale motore endotermico. Una simile dinamica, cioè utilizzare il vettore energetico migliore per il contesto in cui ci si trova a dover fornire il risultato desiderato, si ripete nel caso degli apparecchi per il riscaldamento (ovviamente non per muoversi, ma per riscaldare). Quando è più intelligente far funzionare solo la caldaia, riscalderemo solo con quella, quando serve solo la pompa di calore, sarà in funzione da sola, quando è meglio avere una collaborazione tra entrambi, opteremo per un funzionamento contemporaneo.
Factory made cosa significa?
In generale si potrebbe pensare di installare due apparecchi e farli funzionare sullo stesso impianto per sfruttare la potenza e le peculiarità di entrambi. Se ciò avvenisse con apparecchi di marche diverse senza una reale integrazione tra le logiche di funzionamento delle singole, sarebbe impossibile realizzare un sistema ottimale che sfrutta i “pro” di ogni tecnologia minimizzando i “contro”. Nel caso del “Factory made” lo stesso produttore, come fa Italtherm, realizza direttamente un sistema ibrido che include una caldaia, una pompa di calore e le logiche di funzionamento. Ciò consente di conoscere esattamente il funzionamento della scheda elettronica della caldaia e quella della pompa di calore e di ottimizzarne l’utilizzo. Solitamente un impianto assemblato, quindi non factory made, lavora in maniera più approssimativa e molto spesso solo in alternanza, cioè fino a una certa temperatura esterna sarà in funzione la pompa di calore e, al di sotto di tale temperatura, si spegnerà la pompa di calore e partirà la caldaia, perdendo tutte le sinergie e le ottimizzazioni realizzabili con un funzionamento “intelligente”.
Cosa accade invece in un sistema factory made?
Un sistema ibrido factory made consente di avere un apparecchio che garantisce una prestazione sempre ottimale riuscendo ad unire l’aspetto positivo della caldaia e l’aspetto positivo della pompa di calore, massimizzando i benefici dell’una e dell’altra tecnologia.
Il sistema è capace di regolarsi automaticamente in base alle temperature esterne e di decidere se far funzionare la pompa di calore, la caldaia o entrambe le parti. Fino ad una certa temperatura esterna la logica di controllo potrebbe per esempio far funzionare solo la pompa di calore, per poi far intervenire anche la caldaia con una potenza ridotta. Man mano che la temperatura esterna scende e quindi l’utilizzo della pompa di calore diventa meno efficiente, aumenta il lavoro della caldaia, ma può ancora sfruttare il lavoro della pompa di calore per una parte residuale. Sotto certe temperature non rimarrà che mantenere in funzione solo la caldaia. Il criterio indicato della temperatura esterna come discriminante è solo per semplificare il concetto, in realtà vi sono anche altri parametri che fanno scegliere, alla logica di controllo, quale modalità di funzionamento implementare. In questo modo l’apparecchio ibrido lavora sempre nelle condizioni di maggiore efficienza.
Un altro vantaggio ricollegato alla possibilità di avere due apparecchi in uno si manifesta quando uno dei due smette di funzionare: in caso di emergenza quello che rimane funzionante mitiga il guasto dell’altro. Quest’ultima eventualità non è ovviamente la più efficiente dal punto di vista energetico, ma consente di non rimanere al freddo, almeno fino all’intervento del tecnico.
L’efficienza di una pompa di calore – che è calcolata attraverso il coefficiente di prestazione “COP” (Coefficient of Performance) – è tanto maggiore quanto più quando la temperatura dell’aria esterna è elevata (ad esempio con 7 °C ha un ottimo COP). Viceversa quando la temperatura esterna scende, il valore di COP altrettanto diminuisce. A temperature rigide è probabilmente meglio far funzionare solo la caldaia. Se avessi solo la pompa di calore perché la caldaia si è guastata, e la temperatura esterna dovesse scendere, la pompa di calore consumerà parecchia energia elettrica e potrebbe non essere in grado di produrre i kW necessari per garantire il giusto riscaldamento, ma garantirebbe comunque un certo apporto di energia e sarebbe comunque una situazione temporanea nell’attesa di ripristinare la funzionalità della caldaia. Certo se avessi solo la pompa di calore (e non l’ibrido) non sarebbe una condizione ottimale di funzionamento (condizione che però non è poi così impossibile in inverno …). Per tornare al paragone iniziale, è l’equivalente di un’auto ibrida il cui motore endotermico, che produce i 100kW necessari a correre in autostrada, smettesse di funzionare: l’auto si muoverà solo grazie alla parte elettrica, che magari produrrà solo 30kW, ma, anche se più lentamente, riuscirà ad arrivare a destinazione o almeno dal primo meccanico utile per ripristinare ciò che ha smesso di funzionare.
Tornando al nostro caso, se invece funzionasse solo la caldaia per un guasto alla pompa di calore, anche quando le temperature esterne saranno più miti, avrò solo la caldaia funzionante, quindi avrò consumi più alti rispetto a una pompa di calore, ma la funzione riscaldamento sarebbe comunque garantita. Dal punto di vista delle prestazioni quindi non avrò problemi, ma a fine mese, quando arriveranno le bollette energetiche, saranno più salate rispetto ad un uso ibrido.
Tale sistema innovativo ha diritto a ottenere benefici fiscali?
Esistono diversi incentivi e vantaggi: il conto termico, gli ecobonus del 50 e del 65% e anche il superbonus del 110%. In linea generale sono gli stessi per la sola pompa di calore o caldaia. Vi sono, però, delle differenze che rendono più semplice l’accesso a tali misure nel caso di un sistema ibrido. Nel caso di superbonus, ad esempio, la sostituzione della sola caldaia potrebbe non essere sufficiente per garantire il salto di 2 classi di efficienza energetica dell’immobile, mentre per un sistema ibrido la probabilità aumenta notevolmente. Un altro esempio è l’accesso al conto termico, dove l’incentivo per le caldaie è limitato ai soli enti pubblici, mentre l’incentivo per l’installazione di un sistema ibrido è accessibile a tutti.
Ibrido factory made: che tipologie di modelli esistono?
Esistono tantissimi modelli di ibridi factory made. Italtherm offre ben 26 Hydrablock Hybrid factory made per rispondere alle diverse esigenze come, ad esempio, gli apparecchi da esterno o da interno, quelli che erogano (o meno) acqua calda sanitaria, con potenza diversa. La potenza delle caldaie va dai 25 ai 35 kW mentre le pompe di calore da 5 a 12 kW.