Monoblocco o splittato: come scegliere l’impianto di riscaldamento ibrido migliore

Un impianto ibrido di riscaldamento riesce a sfruttare i vantaggi offerti dalla caldaia congiuntamente a quelli garantiti dalle pompe di calore. Sono da preferire quelli “factory made” perché il produttore conosce esattamente il funzionamento della scheda elettronica della caldaia e quella della pompa di calore e ne ottimizza la funzionalità complessiva. Anche in tal caso i modelli disponibili sono diversi e differiscono non solo in funzione della potenza ma anche riguardo alla tipologia di apparecchio installabile. Ciò consente una adeguata flessibilità in relazione alle esigenze dell’immobile in cui verrà installato il sistema di riscaldamento. In particolare, con l’ausilio dell’Ing. Giovanni Fontana di Italtherm, stavolta abbiamo approfondito la differenza tra gli ibridi monoblocco e splittati.
Un apparecchio ibrido può essere monoblocco o splittato. Cosa vuol dire?
La scelta tra un apparecchio splittato o monoblocco si pone per l’ibrido in quanto un apparecchio ibrido comunque è costituito anche da una pompa di calore aria – acqua. Questi tipi di pompe di calore assorbono energia dall’aria esterna, cedendola all’acqua contenuta nelle tubazioni che alimentano l’impianto di riscaldamento delle abitazioni.
L’apparecchio potrà essere splittato o monoblocco a seconda di dove avviene lo scambio di energia tra quanto recuperato dall’aria esterna e il fluido che circola nell’impianto di riscaldamento. Negli apparecchi splittati questo trasferimento di energia avviene in uno scambiatore gas-acqua posto in un involucro distinto dall’unità esterna che ha assorbito calore dall’aria, scambiatore che normalmente è posto all’interno dell’abitazione ed è contenuto in un modulo che assomiglia, per ingombro, ad una caldaia. Negli apparecchi monoblocco questo scambiatore è invece contenuto nell’unità esterna stessa, creando un tutt’uno.
Qual è il sistema migliore?
Non vi è una risposta univoca. Nel caso di un apparecchio splittato, avendo posizionato all’interno dell’abitazione lo scambiatore di calore gas-acqua, non si avranno mai problemi legati al gelo. Viceversa in un apparecchio monoblocco, lo scambio di energia avviene all’esterno (lo scambiatore di calore gas-acqua è nell’unità esterna) e le tubazioni ove passa l’acqua, che circola nell’impianto di riscaldamento, si trovano, almeno per un breve tratto, fuori dalle mura domestiche.
Fino a quando l’apparecchio monoblocco è in funzione, anche se esposto a temperature rigide, non ci sono problemi, ma, se venisse spento, l’acqua ferma nei tubi potrebbe ghiacciarsi. Sarà quindi necessario eseguire preventivamente un’ottima coibentazione dei tubi e addizionare l’acqua del circuito di riscaldamento con dell’antigelo. Queste accortezze, invece, non servono per un impianto splittato, dove, essendo lo scambiatore gas-acqua interno all’abitazione, il rischio di gelo è scongiurato.
Per contro con un apparecchio splittato, il gas refrigerante (che è il vettore che assorbe energia dall’aria esterna e lo cede all’acqua dell’impianto di riscaldamento attraverso lo scambiatore gas-acqua), è in alcuni casi leggermente infiammabile (oggi sempre più probabile, dato che i gas con minore impatto ambientale sono leggermente infiammabili) e viene portato fino in casa; si ha inoltre un ingombro all’interno dell’abitazione (per quanto minimo) dovuto allo scambiatore stesso.
Si dovrà quindi stare attenti a dove posizionare la parte interna dell’apparecchio splittato. Anche se il gas è solo leggermente infiammabile, infatti, non sarà possibile scegliere un ambiente molto piccolo come uno sgabuzzino. Parimenti non si ha la possibilità di installare questi apparecchi in ambienti in cui vi è la presenza di fiamme libere e spesso è ritenuto esteticamente inopportuno montarli in salotto.
La valutazione del sistema più indicato (splittato o monoblocco) dovrà quindi essere effettuata solo dopo aver interpellato un progettista ed eseguito le verifiche tecniche insieme al proprio idraulico di fiducia, tenendo conto delle caratteristiche del locale ove andrà installato l’impianto.
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