Riscaldamento condominiale: conviene il sistema centralizzato o autonomo?

Risponde l’ing. Fontana di Italtherm!
Ing. Fontana, molte persone si pongono questo quesito e le risposte sono talvolta discordanti: per il riscaldamento di un condominio conviene un sistema centralizzato oppure autonomo?
In realtà non c’è un sistema, tra centralizzato e autonomo, che conviene in ogni situazione: ci sono infatti molti parametri che possono far propendere per una soluzione piuttosto che per l’altra e il confine è molto labile.
A questo proposito, Assotermica ha commissionato uno studio al Politecnico di Milano sede di Piacenza e al Laboratorio Energia & Ambiente di Piacenza, uno dei laboratori della Rete di Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna. Lo studio, dal titolo “Autonomo o centralizzato? La parola al progettista” (disponibile a questo link), mette a confronto diversi sistemi di riscaldamento applicati a una palazzina di 12 appartamenti, disposti su tre piani, in zona climatica E, con generatori di calore individuali o centralizzati. I risultati sono molto interessanti; basta una variazione anche piccola delle condizioni iniziali per rendere economicamente più vantaggiosa una soluzione piuttosto che un’altra.
Ad esempio, una delle condizioni è relativa al consumo della pompa che fa circolare l’acqua per tutti i condòmini. Se è performante sarà più conveniente il riscaldamento centralizzato; altrimenti l’autonomo.
Altri fattori da tenere in considerazione sono il tempo di accensione dell’impianto e come il palazzo è abitato: se rimane acceso tutto l’inverno e se tutti gli appartamenti necessitano del riscaldamento in modo stabile è molto probabile che convenga un riscaldamento centralizzato. Un edificio con la presenza di molte seconde case generalmente (e comunque da verificare) avrà convenienza un riscaldamento autonomo. In questo caso è la proporzione che fa cambiare la bilancia.
Prima dell’intervento legislativo del 2009, in alcune regioni la legge imponeva che tutti i condomìni con almeno 4 unità abitative installassero il riscaldamento centralizzato; adesso, con il Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59, è stata introdotta una maggiore flessibilità: la legge dice che il riscaldamento centralizzato è “preferibile”, ma può essere scelta la strada dell’autonomo, previa verifica del progettista e relazione tecnica.
DPR 59/2009, art. 4, comma 9:
“In tutti gli edifici esistenti con un numero di unità abitative superiore a 4, e in ogni caso per potenze nominali del generatore di calore dell’impianto centralizzato maggiore o uguale a 100 kW, appartenenti alle categorie E1 ed E2 [..], è preferibile il mantenimento di impianti termici centralizzati laddove esistenti; le cause tecniche o di forza maggiore per ricorrere ad eventuali interventi finalizzati alla trasformazione degli impianti termici centralizzati ad impianti con generazione di calore separata per singola unità abitativa devono essere dichiarate nella relazione di cui al comma 25”.
In definitiva la caldaia va definita sulla base non tanto dell’apparecchio, ma delle condizioni di partenza dell’edificio. Per determinare la soluzione impiantistica energeticamente più efficiente occorre quindi analizzare l’impianto stesso, ad opera di un progettista esperto.
Vuoi avere maggiori informazioni sulle caldaie ad alta potenza di Italtherm? Visita questo link e contattaci!
Rispondi Cancella risposta
Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.