Conto energia termico: passi avanti e criticità. Intervista a Valeria Verga.
Prima di lasciarvi per le vacanze, abbiamo intervistato la dottoressa Valeria Verga, segretaria generale di Assolterm, per chiederle la stato attuale sugli incentivi al solare termico e cosa ci aspetta dopo agosto. Ecco quello che ci ha risposto.*
Qual è la situazione attuale per quanto riguarda gli incentivi al solare termico?
Per quanto riguarda gli incentivi al solare termico c’è una doppia situazione: da una parte le detrazioni fiscali con l’incentivo al 55% sono state confermate ma solo fino al 30 giugno 2013, quindi con una proroga di soli 6 mesi (le detrazioni dovevano scadere alla fine di quest’anno); in teoria successivamente secondo la manovra Monti potrebbe diventare il 36% come le normali ristrutturazioni, se non ci saranno altri provvedimenti. L’altro elemento è il conto energia che ha avuto un piccolo passo avanti con la nuova bozza uscita nei primi di giugno.
Che cosa è previsto nella bozza di nuovo conto energia?
La nuova bozza ha degli aspetti positivi e alcune criticità. Tra gli aspetti positivi c’è da evidenziare che nella precedente bozza il conto energia termico era un incentivo rivolto solo ai soggetti pubblici, mentre adesso per quanto riguarda le rinnovabili termiche si rivolge anche al privato.
Altro elemento positivo sono i tempi brevi in cui viene dato l’incentivo impianti: si divide tra piccoli e grandi impianti, ovvero sotto i 50 mq e sopra i 50 mq (per un massimo di 700 mq). A quelli piccoli l’incentivo viene dato in due anni; a quelli grandi in 5 anni.
E le criticità?
Gli aspetti negativi sono legati innanzitutto al tetto di spesa complessivo, stabilito in 700 milioni di Euro all’anno, per tutte le tecnologie, comprensivi anche delle misure di efficienza energetica del settore pubblico. A noi è stato detto che per quanto riguarda il solare termico l’incentivo è stato dimensionato su 400.000 metri quadrati all’anno, che è quanto facciamo adesso in un momento di profonda crisi economica e sostanzialmente senza incentivi, in quanto l’incentivo al 55% adesso viene recuperato in 10 anni, risultando poco appetibile. Con un unico tetto di spesa, il rischio è che il fondo si esaurisca in tempi brevi. Su questo punto occorrerebbe ridefinire il tetto di spesa o quantomeno mettere dei tetti specifici divisi tra piccoli e grandi impianti.
Al di là del tetto c’è un’altra anomalia che riguarda la tabella che definisce le modalità di incentivazione del solare termico (tabella numero 7 a pagina 31 della bozza). Questa è una tabella che riprende la metodologia utilizzata per le altre tecnologie, ma per il solare termico non funziona. Hanno individuato dei range di dimensione per definire l’incentivo annuo, quindi non a metro quadrato. Il primo range, per esempio, è da 1 a 5 metri quadrati, a cui vengono riconosciuti 480 Euro/anno per due anni: questo significa che se installo 1 mq copro quasi il 100% dell’investimento, se installo 5 mq ho il 20%; se installo 5,1 mq si passa alla classe successiva, con un aumento dell’incentivo e una copertura di circa il 50%. Questo meccanismo chiaramente non funziona e porterebbe a una distorsione del mercato, con il rischio che gli impianti vengano dimensionati in modo da prendere un incentivo maggiore e non per soddisfare i reali fabbisogni energetici di un’abitazione.
L’ultimo punto critico è che sul conto energia termico tra Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico non c’è ancora un accordo: la bozza uscita viene dal Ministero dello Sviluppo Economico, su cui sta lavorando adesso anche il Ministero dell’Ambiente. Questo significa che i tempi non saranno brevi: considerando che il conto energia termico doveva essere operativo da gennaio 2012, siamo molto in ritardo.
Tra l’altro il solare termico è una tecnologia particolarmente vantaggiosa, sia per il cittadino, che per l’indotto economico.
Sì, assolutamente: se guardiamo anche soltanto al settore residenziale e alla produzione di acqua calda sanitaria (ACS), il solare termico non richiede un grande investimento iniziale; per quanto riguarda la produzione di ACS infatti è senza dubbio la tecnologia più efficiente e più economicamente conveniente. I vantaggi vanno anche oltre il risparmio e riguardano l’occupazione, la creazione di filiere a livello locale, lo sviluppo industriale, ma anche i benefici in termini ambientali: il solare termico è una tecnologia rinnovabile al 100% e senza “effetti collaterali” in termini di emissioni in atmosfera o di consumi elettrici per il suo funzionamento. Tutti elementi che i ministeri competenti ci sembra non aver valutato con sufficiente attenzione.
*Intervista di Veronica Caciagli.
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