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Sconto in fattura e cessione del credito: 5 leggi in 3 mesi. Ecco la situazione ad oggi (marzo 2022)

marzo 31, 2022

Sconto in fattura e cessione del credito: in tanti ci avete chiesto che cosa è accaduto in questi mesi e cosa stabilisca la normativa vigente. La domanda è assolutamente legittima. Italtherm non ha mai smesso di accordare lo sconto in fattura, continuando ad assistere gli installatori e applicando, man mano, tutte le nuove regole entrate in vigore. Ora che – a quanto pare – la situazione dovrebbe essersi stabilizzata, abbiamo deciso di raccontarvi ciò che è accaduto intervistando Andrea Cristini, responsabile marketing di Italtherm spa.

Dott. Cristini, innanzitutto spieghiamo che servizio dà Italtherm ai propri installatori. 

Andrea Cristini Italtherm

Italtherm ha istituito un servizio di Sconto in fattura senza pensieri, per interventi Ecobonus (50% e 65%) e Bonus casa (50%) fornendo tutto il supporto necessario per far sì che i suoi installatori possano offrire lo sconto in fattura ai loro clienti ed ottenerne il rimborso garantito, da Italtherm, in massimo 60 giorni dall’invio della pratica. https://italtherm.blog/2021/10/25/sconto-fattura-italtherm-servizio-chiavi-mano-installatori/ 

Quali misure hanno recentemente interessato lo sconto in fattura?

Nel giro di tre mesi – tra novembre 2021 e febbraio 2022 – le norme che hanno modificato la disciplina dello sconto in fattura e della cessione del credito sono state 5, ovverosia: il decreto anti-frodi, la legge di bilancio, il DL sostegni Ter, il DL misure urgenti e il DL prezzi del Mite. Queste norme hanno profondamente mutato il meccanismo dello sconto in fattura. Ora il quadro dovrebbe essere completo, ma è opportuno ripercorrere alcuni dei passaggi per capire quali siano stati gli interventi normativi introdotti e quali siano quelli ad oggi in vigore (visto che alcuni degli ultimi provvedimenti hanno, a loro volta, modificato o cancellato le disposizioni immediatamente precedenti).

Perché queste norme sono così importanti?

Andiamo con ordine. Lo scorso 12 novembre, al fine di arginare il fenomeno delle “fatture gonfiate”, è entrato in vigore il decreto anti-frodi che ha imposto, con effetto immediato, l’adozione di una serie di obblighi (che, fino a quel momento, erano previsti solo per il superbonus) su tutti gli interventi di ristrutturazione e di efficientamento. In virtù di tale norma anche per gli interventi cosiddetti minori (come, ad esempio, la sola sostituzione della caldaia) veniva prevista l’asseverazione di congruità delle spese da parte di un tecnico abilitato (come il termotecnico) che avrebbe dovuto stabilire la congruità dei prezzi inseriti in fattura rispetto ai prezzari regionali oppure ai prezzari DEI. Oltre all’asseverazione si rendeva necessario il visto di conformità di un commercialista che sostanzialmente, sotto la sua responsabilità, dichiarava che la documentazione necessaria per ottenere gli incentivi fiscali era completa.

Cosa intende per “con effetto immediato”? Dai lavori immediatamente successivi?

No: la norma ha interessato anche i lavori in corso, ma non ancora conclusi. Non è stato assolutamente semplice trovare, in tutta fretta, persone in grado di fornire l’asseverazione e/o di rilasciare il visto anche considerato che il settore lavorava a pieno ritmo per le richieste legate a lavori che beneficiavano del superbonus 110%. Ma non solo: l’asseverazione aveva ovviamente un costo non preventivato ad inizio intervento.

Inoltre il DL anti-frodi di Novembre 2021 prevedeva che la congruità delle spese venisse determinata in base a parametri che sarebbero stati ufficializzati entro 60 giorni, da un DL Prezzi, DL che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo pochi giorni fa, il 16 Marzo! Nelle more è stato necessario applicare una disciplina transitoria che consentiva di riferirsi a prezzari regionali o DEI.

La norma è sì nata per contrastare il fenomeno delle fatture gonfiate, ma era inimmaginabile che si applicasse anche agli interventi minori: un conto è una maxi ristrutturazione, un altro è installare una caldaia, intervento in cui il rischio di truffe è certamente più remoto.

Arriva la nuova norma e il servizio Italtherm si ferma?

No! Questo è accaduto per moltissimi competitors ma non per noi. Nonostante il caos abbiamo deciso di proseguire, ma non solo: abbiamo implementato e reso disponibile un servizio di asseverazione per poter ulteriormente supportare i nostri installatori e consentirgli di proseguire con interventi e pratiche.

Le nuove leggi hanno confermato asseverazione e visto? E i bonus per il 2022?

Dopo poche settimane è arrivata la legge di bilancio che ha previsto la proroga degli sconti in fattura e delle cessioni dei crediti, per gli interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione edilizia. Con tale disposizione arriva anche l’eliminazione del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità per tutti gli interventi in edilizia libera e per quelli in edilizia vincolata di importo inferiore a diecimila euro. Ha mantenuto invece l’obbligatorietà di visto e asseverazione per gli interventi che necessitino di titoli abilitativi (Cila / Scia) e il cui importo superi i diecimila euro. 

Ok perfetto: quindi se cambio la sola caldaia non ho problemi perché è un intervento in edilizia libera. Tuttavia se la caldaia è indicata nei lavori della Scia e pur se il singolo intervento vale meno di diecimila euro ma, sommato agli altri lavori riportati nella Scia, li supera …..cosa avviene?

Da come abbiamo interpretato noi la norma possiamo fare le seguenti deduzioni:

  • se è un’opera di edilizia libera non serve né asseverazione ne visto;
  • se è stato aperto un titolo abilitativo (Scia o Cila), ma il valore dell’intervento è sotto i 10 mila Euro ugualmente non servono;
  • se è stato aperto un titolo abilitativo (Scia o Cila), e il totale delle fatture dei lavori indicati supera i 10 mila euro, riteniamo che siano necessarie asseverazione e visto. Quindi se, tra i lavori dichiarati nel titolo abilitativo, rientra anche la caldaia, la fattura relativa sarà soggetta ad asseverazione. 

Ok, ora è tutto come prima? Il credito posso cederlo senza problemi, magari frazionandolo?

Prima del decreto sostegni Ter la cessione del credito poteva avvenire potenzialmente in via illimitata. Con questa normativa, che ha limitato ad una sola cessione possibile, si è scatenato il panico. Per comprendere cosa è successo, però, è importante capire in che condizioni si può trovare – in relazione al credito d’imposta – chi effettua dei lavori che godono di benefici fiscali.

Se ristrutturi o cambi una caldaia e ottieni un incentivo da ecobonus, bonus ristrutturazione può verificarsi una di queste tre fattispecie:

fai fare i lavori, li paghi e ottieni il credito d’imposta ma decidi di detrarli nei tempi previsti per legge (es. 10 anni per ecobonus). Presenti quindi tutta la documentazione al commercialista che inserirà gli importi a credito nella denuncia dei redditi. Oppure, invece di detrarre il credito pro-quota negli anni con la dichiarazione dei redditi, approfitti dello sconto in fattura offerto dal tuo installatore di fiducia. In tal caso in fattura ci sarà uno sconto immediato relativo all’intervento effettuato (50% o 65%). Altrimenti, non porto in detrazione il credito, né chiedo lo sconto in fattura. Posso, però, cedere il mio credito a terzi (ad esempio ad una banca). 

Fino al decreto sostegni Ter, l’artigiano che aveva applicato lo sconto in fattura poteva utilizzare quel credito per compensare, ad esempio, eventuali imposte dovute all’Erario oppure cederlo, a sua volta al proprio fornitore, come accade con il servizio di Italtherm. Noi, a nostra volta, potevamo decidere di cedere, in tutto o in parte, tale credito o usarlo per effettuare compensazioni. Anche la banca che li acquistava poteva cederli e questo poteva avvenire in via illimitata. 

Il meccanismo è però stato utilizzato per creare crediti fittizi che hanno agevolato truffe ingenti. Per mettere un freno a questo fenomeno il decreto sostegni Ter ha previsto che non si potesse cedere il credito più di una volta. L’impossibilità di cedere più volte il credito ha paralizzato il sistema.

Ora quante volte è possibile effettuare la cessione del credito?

Questa norma aveva creato una paralisi totale ed era quindi necessario un intervento risolutore: il 25 febbraio scorso, in risposta alle critiche (soprattutto di quelle espresse dal sistema bancario), è entrato in vigore il DL 13 che riporta le misure di contrasto alle frodi ma che, al contempo, ha previsto che, oltre alla prima, sono possibili ulteriori due cessioni purché dirette verso enti vigilati, banche ed intermediari finanziari iscritti ex articolo 106 T.U.B. 

Vi è poi un’ulteriore norma che consentirà la tracciabilità: da maggio 2022 sarà emesso un codice univoco sul credito che non potrà più essere spacchettato o frazionato. 

Mentre il sistema si paralizzava, Italtherm è andata avanti con cessioni del credito, asseverazioni…

La situazione era davvero molto preoccupante ma non potevamo credere che rimanesse tale, abbiamo quindi deciso di andare avanti in ogni caso per non far mancare il supporto ai nostri installatori in un momento così delicato e incerto.

Dato la situazione tutt’altro che chiara, nel frattempo l’assistenza di Italtherm si è interrotta?

Assolutamente no, anzi, è proprio in situazioni come queste che i nostri installatori hanno maggiormente bisogno di noi. Abbiamo continuato sempre ad aggiornarci e aggiornarli, adeguarci e supportarli. Non si tratta per noi solo di sconto in fattura e cessione del credito, ma di lavorare in team con il fine ultimo di poter agevolare non solo chi fa parte della famiglia Italtherm ma anche di poter consentire una migliore assistenza al cliente finale.

Lo sconto in fattura Italtherm continua!

febbraio 22, 2022

Italtherm non si ferma e va avanti ad offrire lo sconto in fattura fino al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia.

Italtherm continua a supportare i propri installatori con il servizio “Senza Pensieri” ed un ufficio interno dedicato per:

  • Supporto tecnico e documentale
  • Gestione totale della pratica
  • Cessione del credito a Italtherm
  • Gestione della pratica Enea

E con Italtherm hai il rimborso garantito entro 60gg!

Non perdere tempo, entra anche tu a far parte della famiglia Italtherm: https://www.italtherm.it/scontoinfattura/

Scopri il nuovo sito Heat Pump Solutions

gennaio 17, 2022

Scopri sul nuovo sito Heat Pump Solutions, la nuova gamma di pompe di calore e ibridi Italtherm, ben 36 modelli ideali per le nuove costruzioni o per la sostituzione.

Visita il sito: https://www.italtherm.it/hps/

Guarda il video e scopri i modelli e le potenze disponibili

È online il listino prezzi 2022 di Italtherm

dicembre 2, 2021

É online il nuovo listino prezzi Italtherm che sarà in vigore a partire dal 1 gennaio 2022!
Scopri di più sui prodotti Italtherm e sugli incentivi e detrazioni a disposizione per il loro acquisto:

  • Pompe di calore
  • Caldaie a gas < 35 kW
  • Caldaie di alta potenza
  • Scaldacqua
  • Climatizzatori in pompa di calore
  • Solare termico

Puoi scaricarlo nel formato più idoneo alle tue necessità: pdfExcel o ANGAISA.
Consulta la pagina dedicata sul nostro sito:
https://www.italtherm.it/2022_listino_iocomproitaliano/

Scopri Hydrablock e Hydrablock Hybrid di Italtherm

novembre 19, 2021

É online la nuova brochure relativa alle pompe di calore Hydrablock e Hydrablock Hybrid di Italtherm.

Scopri Hydrablock

La nuova gamma di pompe di calore aria/acqua Hydrablock sono specificatamente pensate per le applicazioni domestiche e, con una sola macchina installata all’esterno dell’edificio, soddisfano sia le esigenze di climatizzazione degli ambienti (caldo e freddo) sia la produzione di acqua calda sanitaria.

Scopri Hydrablock Hybrid

I prodotti ibridi factory made Italtherm sono pensati per adattarsi a qualsiasi impianto di riscaldamento esistente (bassa e alta temperatura) e performare al meglio grazie all’integrazione tra la tecnologia in pompa di calore (ottimale in climi temperati) e la tecnologia della caldaia a condensazione (ottimale in climi freddi e umidi).

Maggiori informazioni sui prodotti nella nuova brochure

Sconto in fattura: con Italtherm il servizio è chiavi in mano per gli installatori

ottobre 25, 2021

A quasi un anno dal lancio del “Servizio Sconto in Fattura” di Italtherm, con il quale la società è scesa in campo al fianco dei suoi installatori per consentire di offrire più facilmente ai loro clienti lo sconto immediato in fattura, facciamo il punto della situazione intervistando Andrea Cristini, responsabile marketing della società.

Dott. Cristini partiamo con lo spiegare in cosa consiste lo sconto in fattura?

Il decreto rilancio (convertito nella Legge 77 del 2020) ha concesso all’utente finale che vuole realizzare interventi volti alla riqualificazione energetica o alla ristrutturazione edilizia della propria abitazione, la possibilità di cedere la detrazione fiscale al fornitore dei lavori (ad esempio l’idraulico che installa una caldaia nuova) per ottenere uno sconto immediato in fattura, al posto di utilizzarla in compensazione del credito d’imposta negli anni. Al contempo la norma prevede che tale fornitore possa recuperare l’importo concesso in sconto cedendo nuovamente  il credito. Tale cessione è la vera novità della disciplina in quanto può avvenire nei confronti di un istituto di credito (come le banche o le poste) o altri intermediari finanziari.

Possiamo fare un esempio con dei numeri?

Immaginiamo una sostituzione di una caldaia a condensazione il cui intervento totale costi all’utente finale 3000 euro iva inclusa e che dia diritto a uno sconto in fattura del 65%. Il cliente pagherà solamente il 35% residuo, quindi 1050 euro.

L’installatore, a sua volta, riceverà un credito d’imposta pari al 65% e quindi in tal caso di 1950 euro. L’installatore potrebbe mandare questo importo in compensazione con i debiti erariali nelle medesime condizioni dell’utente (in 10 anni) oppure ottenere il valore del credito d’imposta rivolgendosi a una banca o più semplicemente a Italtherm che ne tratterrà una piccola quota parte per il costo di gestione della pratica.

Perché agli installatori conviene lo sconto in fattura di Italtherm?

Grazie ad Italtherm gli installatori possono offrire ai loro clienti lo sconto in fattura fino al 65%. Il servizio “senza pensieri” che abbiamo messo a punto non riguarda solo l’aspetto contabile, ma comprende anche e soprattutto un supporto tecnico e documentale grazie al team di esperti messo a disposizione dalla nostra azienda, che ci consente di gestire nella sua totalità la pratica di sconto in fattura e di cessione del credito. A questi indubbi vantaggi si aggiunge poi la certezza per l’installatore di ricevere il valore del credito in massimo 60 giorni dall’invio della pratica, in più offriamo anche la possibilità di gestire la pratica ENEA.

Come può un installatore accedere a tale servizio?

Noi concediamo il servizio solo agli installatori abilitati. Abilitarsi è molto semplice e anche in questo sono i nostri esperti ad affiancare gli installatori. Si stipula un accordo quadro, si compilano dei documenti prodromici al tutto e dopodiché si può procedere con le pratiche di sconto in fattura man mano che vengono concordate idonee installazioni a casa dei propri clienti.

La cessione del credito è prevista oggi per diverse situazioni. Italtherm in quale interviene?

Il nostro servizio riguarda le casistiche di intervento dell’Ecobonus (50% e 65%) e del Bonus casa (50%). Diamo inoltre supporto agli installatori guidandoli a capire quale migliore installazione è possibile proporre ai propri clienti rispettando le vigenti disposizioni in materia.

Il servizio ad oggi ha riscosso successo?

Si, potremmo definirlo sicuramente un servizio di successo. Abbiamo predisposto un team di sei persone che lavora costantemente per assistere e affiancare gli oltre 600 installatori abilitati. Avere un team dedicato vuol dire poter rispondere a tutti i quesiti che arrivano: dalla tipologia di documentazione da far compilare al proprio cliente, alle caratteristiche tecniche che, ad esempio, deve avere una caldaia per poter accedere all’Ecobonus 65%, a quali sono le disposizioni vigenti in materia. Il rapporto umano e diretto con i nostri esperti è oggi giudicato un grande valore aggiunto da parte degli installatori. Sarà capitato a tutti di vivere situazioni analoghe di richieste di assistenza ad alcuni istituti di credito: si parla il più delle volte con un call center, viene aperto un ticket, qualcuno lavorerà la richiesta, che comunque potrà riguardare solo la parte burocratica e documentale. Con Italtherm invece gli installatori possono avere supporto sia sul lato della consulenza relativa alle casistiche di interventi ammissibili, sia in relazione alla cessione stessa del credito. Un vero e proprio servizio senza pensieri.

Un successo scritto nei numeri: tutto questo ad oggi si traduce in circa 700 pratiche al mese. Ad oggi in totale abbiamo superato quota 7000 pratiche concluse.

A settembre installa Italtherm e scegli il tuo regalo

settembre 9, 2021

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Promozione valida, fino ad esaurimento scorte, presso tutti i rivenditori che aderiscono all’iniziativa.

1 LG Smart TV LED 24″ HD per ogni pompa di calore HYDRABLOCK

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1 FELPA o 1 GILET a scelta per ogni caldaia della serie CITY CLASS, CITY OPEN, CITY BOX.

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In vigore dal 1 luglio il nuovo listino prezzi Italtherm

luglio 6, 2021

É online il listino prezzi Italtherm aggiornato e in vigore a partire dal 1 luglio 2021!
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  • Pompe di calore
  • Caldaie a gas < 35 kW
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Consulta la pagina dedicata sul nostro sito:
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Monoblocco o splittato: come scegliere l’impianto di riscaldamento ibrido migliore

giugno 24, 2021
monoblocco o splittato

Un impianto ibrido di riscaldamento riesce a sfruttare i vantaggi offerti dalla caldaia congiuntamente a quelli garantiti dalle pompe di calore. Sono da preferire quelli “factory made” perché il produttore conosce esattamente il funzionamento della scheda elettronica della caldaia e quella della pompa di calore e ne ottimizza la funzionalità complessiva. Anche in tal caso i modelli disponibili sono diversi e differiscono non solo in funzione della potenza ma anche riguardo alla tipologia di apparecchio installabile. Ciò consente una adeguata flessibilità in relazione alle esigenze dell’immobile in cui verrà installato il sistema di riscaldamento. In particolare, con l’ausilio dell’Ing. Giovanni Fontana di Italtherm, stavolta abbiamo approfondito la differenza tra gli ibridi monoblocco e splittati.

Un apparecchio ibrido può essere monoblocco o splittato. Cosa vuol dire?

La scelta tra un apparecchio splittato o monoblocco si pone per l’ibrido in quanto un apparecchio ibrido comunque è costituito anche da una pompa di calore aria – acqua. Questi tipi di pompe di calore assorbono energia dall’aria esterna, cedendola all’acqua contenuta nelle tubazioni che alimentano l’impianto di riscaldamento delle abitazioni.

L’apparecchio potrà essere splittato o monoblocco a seconda di dove avviene lo scambio di energia tra quanto recuperato dall’aria esterna e il fluido che circola nell’impianto di riscaldamento. Negli apparecchi splittati questo trasferimento di energia avviene in uno scambiatore gas-acqua posto in un involucro distinto dall’unità esterna che ha assorbito calore dall’aria, scambiatore che normalmente è posto all’interno dell’abitazione ed è contenuto in un modulo che assomiglia, per ingombro, ad una caldaia. Negli apparecchi monoblocco questo scambiatore è invece contenuto nell’unità esterna stessa, creando un tutt’uno.

Qual è il sistema migliore?

Non vi è una risposta univoca. Nel caso di un apparecchio splittato, avendo posizionato all’interno dell’abitazione lo scambiatore di calore gas-acqua, non si avranno mai problemi legati al gelo. Viceversa in un apparecchio monoblocco, lo scambio di energia avviene all’esterno (lo scambiatore di calore gas-acqua è nell’unità esterna) e le tubazioni ove passa l’acqua, che circola nell’impianto di riscaldamento, si trovano, almeno per un breve tratto, fuori dalle mura domestiche.

Fino a quando l’apparecchio monoblocco è in funzione, anche se esposto a temperature rigide, non ci sono problemi, ma, se venisse spento, l’acqua ferma nei tubi potrebbe ghiacciarsi. Sarà quindi necessario eseguire preventivamente un’ottima coibentazione dei tubi e addizionare l’acqua del circuito di riscaldamento con dell’antigelo. Queste accortezze, invece, non servono per un impianto splittato, dove, essendo lo scambiatore gas-acqua interno all’abitazione, il rischio di gelo è scongiurato.

Per contro con un apparecchio splittato, il gas refrigerante (che è il vettore che assorbe energia dall’aria esterna e lo cede all’acqua dell’impianto di riscaldamento attraverso lo scambiatore gas-acqua), è in alcuni casi leggermente infiammabile (oggi sempre più probabile, dato che i gas con minore impatto ambientale sono leggermente infiammabili) e viene portato fino in casa; si ha inoltre un ingombro all’interno dell’abitazione (per quanto minimo) dovuto allo scambiatore stesso.

Si dovrà quindi stare attenti a dove posizionare la parte interna dell’apparecchio splittato. Anche se il gas è solo leggermente infiammabile, infatti, non sarà possibile scegliere un ambiente molto piccolo come uno sgabuzzino. Parimenti non si ha la possibilità di installare questi apparecchi in ambienti in cui vi è la presenza di fiamme libere e spesso è ritenuto esteticamente inopportuno montarli in salotto.

La valutazione del sistema più indicato (splittato o monoblocco) dovrà quindi essere effettuata solo dopo aver interpellato un progettista ed eseguito le verifiche tecniche insieme al proprio idraulico di fiducia, tenendo conto delle caratteristiche del locale ove andrà installato l’impianto.

Per saperne di più è possibile contattare gli esperti di Italtherm e scoprire le soluzioni della linea Hydrablock https://www.italtherm.it/hydrablock/

Ibrido factory made: che cos’è e perché è una soluzione innovativa nel riscaldamento

Maggio 12, 2021

Gli impianti ibridi di riscaldamento consentono di sfruttare i vantaggi delle caldaie e delle pompe di calore. Per potere, però, avere sistemi ad alta efficienza e davvero ottimali bisogna puntare sull’ibrido factory made, come la gamma Hydrablock Hybrid di Italtherm. Per capire di cosa si tratta e perché, spesso, rappresenti la miglior soluzione di riscaldamento, abbiamo intervistato l’Ing. Giovanni Fontana.

Ibrido factory made … cos’è?

Per spiegare l’ibrido factory made bisogna partire dalla definizione di “ibrido”.

Quando si parla di sistemi di riscaldamento siamo abituati a pensare ad apparecchi che vengono alimentati da una singola fonte energetica che, nel caso della caldaia, è il gas, mentre nella pompa di calore è l’elettricità. Nel primo caso l’energia è prodotta attraverso una combustione (bruciando quindi il gas combustibile) mentre, nel secondo caso, il sistema recupera calore dall’aria esterna trasferendolo negli ambienti interni (utilizzando energia elettrica per realizzare questa funzione). Prima delle soluzioni ibride, per il riscaldamento si doveva scegliere l’una o l’altra tecnologia, con i “pro” e i “contro” che ognuna di esse ha. Grazie all’ibrido è possibile unire entrambe le soluzioni in un unico apparecchio, sfruttandone solo i “pro”.

Potrebbe farci un esempio con qualcosa di più familiare?

Facciamo un esempio automobilistico. La trazione di un’auto ibrida è garantita da più fonti: vi è la batteria che alimenta la parte elettrica ed un motore a scoppio. In città, a velocità contenute, è possibile sfruttare la batteria e tutti i benefici (tipicamente nessuna emissione). Per tragitti lunghi o quando la batteria è scarica, quindi una volta terminata la riserva di funzione elettrica, il veicolo sarà azionato dal tradizionale motore endotermico. Una simile dinamica, cioè utilizzare il vettore energetico migliore per il contesto in cui ci si trova a dover fornire il risultato desiderato, si ripete nel caso degli apparecchi per il riscaldamento (ovviamente non per muoversi, ma per riscaldare). Quando è più intelligente far funzionare solo la caldaia, riscalderemo solo con quella, quando serve solo la pompa di calore, sarà in funzione da sola, quando è meglio avere una collaborazione tra entrambi, opteremo per un funzionamento contemporaneo.

Factory made cosa significa? 

In generale si potrebbe pensare di installare due apparecchi e farli funzionare sullo stesso impianto per sfruttare la potenza e le peculiarità di entrambi. Se ciò avvenisse con apparecchi di marche diverse senza una reale integrazione tra le logiche di funzionamento delle singole, sarebbe impossibile realizzare un sistema ottimale che sfrutta i “pro” di ogni tecnologia minimizzando i “contro”. Nel caso del “Factory made” lo stesso produttore, come fa Italtherm, realizza direttamente un sistema ibrido che include una caldaia, una pompa di calore e le logiche di funzionamento. Ciò consente di conoscere esattamente il funzionamento della scheda elettronica della caldaia e quella della pompa di calore e di ottimizzarne l’utilizzo. Solitamente un impianto assemblato, quindi non factory made, lavora in maniera più approssimativa e molto spesso solo in alternanza, cioè fino a una certa temperatura esterna sarà in funzione la pompa di calore e, al di sotto di tale temperatura, si spegnerà la pompa di calore e partirà la caldaia, perdendo tutte le sinergie e le ottimizzazioni realizzabili con un funzionamento “intelligente”.

Cosa accade invece in un sistema factory made?

Un sistema ibrido factory made consente di avere un apparecchio che garantisce una prestazione sempre ottimale riuscendo ad unire l’aspetto positivo della caldaia e l’aspetto positivo della pompa di calore, massimizzando i benefici dell’una e dell’altra tecnologia. 

Il sistema è capace di regolarsi automaticamente in base alle temperature esterne e di decidere se far funzionare la pompa di calore, la caldaia o entrambe le parti. Fino ad una certa temperatura esterna la logica di controllo potrebbe per esempio far funzionare solo la pompa di calore, per poi far intervenire anche la caldaia con una potenza ridotta. Man mano che la temperatura esterna scende e quindi l’utilizzo della pompa di calore diventa meno efficiente, aumenta il lavoro della caldaia, ma può ancora sfruttare il lavoro della pompa di calore per una parte residuale. Sotto certe temperature non rimarrà che mantenere in funzione solo la caldaia. Il criterio indicato della temperatura esterna come discriminante è solo per semplificare il concetto, in realtà vi sono anche altri parametri che fanno scegliere, alla logica di controllo, quale modalità di funzionamento implementare. In questo modo l’apparecchio ibrido lavora sempre nelle condizioni di maggiore efficienza.

Un altro vantaggio ricollegato alla possibilità di avere due apparecchi in uno si manifesta quando uno dei due smette di funzionare: in caso di emergenza quello che rimane funzionante mitiga il guasto dell’altro. Quest’ultima eventualità non è ovviamente la più efficiente dal punto di vista energetico, ma consente di non rimanere al freddo, almeno fino all’intervento del tecnico. 

L’efficienza di una pompa di calore – che è calcolata attraverso il coefficiente di prestazione “​COP” (Coefficient of Performance) – è tanto maggiore quanto più quando la temperatura dell’aria esterna è elevata (ad esempio con 7 °C ha un ottimo COP). Viceversa quando la temperatura esterna scende, il valore di COP altrettanto diminuisce. A temperature rigide è probabilmente meglio far funzionare solo la caldaia. Se avessi solo la pompa di calore perché la caldaia si è guastata, e la temperatura esterna dovesse scendere, la pompa di calore consumerà parecchia energia elettrica e potrebbe non essere in grado di produrre i kW necessari per garantire il giusto riscaldamento, ma garantirebbe comunque un certo apporto di energia e sarebbe comunque una situazione temporanea nell’attesa di ripristinare la funzionalità della caldaia. Certo se avessi solo la pompa di calore (e non l’ibrido) non sarebbe una condizione ottimale di funzionamento (condizione che però non è poi così impossibile in inverno …). Per tornare al paragone iniziale, è l’equivalente di un’auto ibrida il cui motore endotermico, che produce i 100kW necessari a correre in autostrada, smettesse di funzionare: l’auto si muoverà solo grazie alla parte elettrica, che magari produrrà solo 30kW, ma, anche se più lentamente, riuscirà ad arrivare a destinazione o almeno dal primo meccanico utile per ripristinare ciò che ha smesso di funzionare. 

Tornando al nostro caso, se invece funzionasse solo la caldaia per un guasto alla pompa di calore, anche quando le temperature esterne saranno più miti, avrò solo la caldaia funzionante, quindi avrò consumi più alti rispetto a una pompa di calore, ma la funzione riscaldamento sarebbe comunque garantita. Dal punto di vista delle prestazioni quindi non avrò problemi, ma a fine mese, quando arriveranno le bollette energetiche, saranno più salate rispetto ad un uso ibrido. 

Tale sistema innovativo ha diritto a ottenere benefici fiscali?

Esistono diversi incentivi e vantaggi: il conto termico, gli ecobonus del 50 e del 65% e anche il superbonus del 110%. In linea generale sono gli stessi per la sola pompa di calore o caldaia. Vi sono, però, delle differenze che rendono più semplice l’accesso a tali misure nel caso di un sistema ibrido. Nel caso di superbonus, ad esempio, la sostituzione della sola caldaia potrebbe non essere sufficiente per garantire il salto di 2 classi di efficienza energetica dell’immobile, mentre per un sistema ibrido la probabilità aumenta notevolmente. Un altro esempio è l’accesso al conto termico, dove l’incentivo per le caldaie è limitato ai soli enti pubblici, mentre l’incentivo per l’installazione di un sistema ibrido è accessibile a tutti. 

Ibrido factory made: che tipologie di modelli esistono?

Esistono tantissimi modelli di ibridi factory made. Italtherm offre ben 26 Hydrablock Hybrid factory made per rispondere alle diverse esigenze come, ad esempio, gli apparecchi da esterno o da interno, quelli che erogano (o meno) acqua calda sanitaria, con potenza diversa. La potenza delle caldaie va dai 25 ai 35 kW mentre le pompe di calore da 5 a 12 kW.

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