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La Modulazione 1:20 rende le caldaie super efficienti. Ecco perché

ottobre 30, 2018

Cosa indica la modulazione in una caldaia? Perché la City Top di Italtherm è così innovativa e la più efficiente? Per spiegare l’innovativo sistema abbiamo intervistato l’Ing. Giovanni Fontana.

Cosa è la modulazione, specificamente quando si parla di una caldaia?

La modulazione è la capacità di una caldaia di variare la sua potenza. Nel caso specifico è la capacità di generare una fiamma del bruciatore più o meno intensa. Il rapporto di modulazione indica quindi il rapporto tra la potenza massima e la minima che posso sviluppare col bruciatore. Per fare un esempio concreto, nella caldaia City Top 35 K di Italtherm, dividendo la potenza massima per la potenza minima il risultato è 21,875. Quindi la potenza massima è più di 20 volte la minima.

Perché è importante la modulazione di una caldaia?

Perché tanto più è ampia la modulazione della caldaia (quindi tanto è maggiore la potenza massima rispetto alla minima), tanto meno si innescherà il fenomeno dell’accensione e spegnimento della caldaia quando la temperatura dell’acqua sarà vicina alla temperatura desiderata, specialmente quando la richiesta di potenza sarà bassa .

Per semplificare: quando, per mantenere una temperatura impostata, la caldaia si spegne e si riaccende, questa operazione richiede un surplus di gas che aumenta i consumi.

Meno sono frequenti le fasi di accensione e spegnimento di una caldaia e più ciò ne aumenta l’efficienza, riducendone i costi e le emissioni. È evidente che se una caldaia ha un ampio campo di modulazione, l’efficienza è maggiore. Potrebbe sembrare ovvio ridurre quindi solo la potenza minima raggiungibile da una caldaia per evitare continue fasi di accensione e spegnimento, ma anche una potenza elevata è necessaria in casa, ad esempio per produrre acqua calda sanitaria quando si vuol fare una doccia. Con una caldaia come la City Top è possibile garantire efficienza energetica e una elevata potenza massima, tutto in una caldaia.

La modulazione 1:20 risponde anche alle nuove modalità di riscaldamento delle abitazioni?

Sì. I nuovi sistemi di riscaldamento, come ad esempio quelli a pavimenti radianti, prevedono di riscaldare la casa nel modo più efficiente possibile, quindi a temperature basse. Ad esempio nelle nuove abitazioni è plausibile che, per mantenere nell’appartamento una temperatura ambiente di 20°C, l’acqua circoli nell’impianto a non più di 35°C. Per mantenere l’acqua a 35°C non è necessario normalmente disporre di una grossa potenza. Se la caldaia non riuscisse a garantire potenze basse, una volta raggiunti i 35°C non potrà che spegnersi e dopo un po’ riaccendersi. Per altro attenzione, perché 35°C sarà la media, nel senso che normalmente una caldaia senza un’ampia modulazione tenderà a riaccendersi solo quando la temperatura scenderà magari a 30°C e rispegnersi quando l’acqua sarà a 40°C. 35°C saranno quindi la media, non la temperatura stabile di funzionamento.

Quindi cosa cambia rispetto ai modelli del passato?

Fino a ieri la tecnologia non permetteva escursioni di potenza ampie. Se avessi scelto di avere un bruciatore con una potenza minima particolarmente bassa, sarei stato vincolato anche nella potenza massima. E viceversa.

Facciamo un esempio per visualizzare meglio il problema. Per cucinare, sul piano cottura abbiamo almeno tre fuochi: piccolo, medio, grande. Se accendete quello grande e lo portate al minimo, si sviluppa una certa potenza non riducibile ulteriormente (e se c’è sopra il pentolino del latte… si sversa). Se accendete quello piccolo, anche se lo portate al massimo, non riuscirete a far bollire l’acqua per la pasta. Questo può spiegare come un bruciatore di una dimensione al posto di un’altra faccia la differenza in base agli utilizzi. Una caldaia di un appartamento? Ha un solo bruciatore. Se la modulazione è piccola (es. rapporto 1 a 4, ovvero con il massimo che è solo quattro volte il minimo) potrei scegliere una potenza minima esigua così da evitare accensione e spegnimento frequenti, ma avere come conseguenza una limitazione nella potenza massima (e non avere acqua calda sanitaria alla temperatura desiderata) oppure scegliere una potenza minima talmente alta che i costi di accensione e spegnimento della caldaia, una volta giunta a temperatura, li vedrò in bolletta.

Una caldaia con rapporto 1:20 mi permette di avere una caldaia versatile che riesce ad ottenere tutto in un unico apparecchio.

Grazie alla City Top questi problemi sono quindi tutti risolti e si potrà avere, in una medesima caldaia, una potenza minima di 1,6 kW fino ad arrivare ad una potenza massima di 35 kW. Possiamo sicuramente dire che questa caldaia sarà il nuovo riferimento del mercato!

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